martedì 12 luglio 2016

Euro 2016, la vera Top 11


Ieri abbiamo constatato che la nostra Top 11 dell'Europeo, stilata prima dell'inizio del torneo, è stata un mezzo flop. Se fare previsioni, in generale ma soprattutto nel calcio, è esercizio di enorme difficoltà, più semplice risulta dare i voti a bocce ferme. Ecco quindi il nostro Dream Team della rassegna continentale, la nostra "formazione ideale" di questo mese di calcio in terra transalpina.


RUI PATRICIO - PORTOGALLO

Tra i pali escludiamo a malincuore Buffon per fare spazio ad uno dei principali artefici dell'impresa lusitana. Il numero uno dello Sporting Lisbona ha vissuto un mese di grazia, con l'apice toccato in corrispondenza della finalissima contro la Francia. Le parate da copertina? Quella sul colpo di testa di Griezmann e quella sul diagonale mancino di Giroud: la vittoria del Portogallo è passata anche dai guantoni di Rui Patricio.

LAURENT KOSCIELNY - FRANCIA


Un po' fuori posizione, decentrato sulla destra, ma abbiamo voluto trovare un posto per il difensore dell'Arsenal, il migliore della retroguardia transalpina in questo Europeo. Prestazione positive, senza particolari errori, che non sono però bastate ai Bleus. Resta l'ottimo torneo disputato dal centrale dei Gunners.

ANDREA BARZAGLI - ITALIA


Lo abbiamo detto e ripetuto, il difensore azzurro, alla soglia dei 35 anni, non sembra intenzionato a mollare: nessun segno di cedimento, nè fisico, nè tantomeno mentale. Un Europeo senza sbavature, fatto di solidità, attenzione, concentrazione e senso della posizione. E freddezza, anche: nella serie dal dischetto contro la Germania, ha pure battuto Neuer realizzando il suo rigore.

PEPE - PORTOGALLO


Limati i raptus di follia e l'irruenza che da sempre lo hanno contraddistinto, resta un gran bel difensore: imperioso sui palloni alti, insuperabile nei contrasti, una vera e propria colonna che ha condotto il fortino Portogallo fin lassù, sul tetto d'Europa.

RAPHAEL GUERREIRO - PORTOGALLO


Che bella sorpresa, questo terzino tascabile: attento in fase difensiva, sempre propositivo nella metà campo avversaria. Ha rischiato di diventare eroe nazionale durante la finale, ma il suo calcio di punizione si è stampato sulla traversa a Lloris battuto. Ci ha visto lungo il Borussia Dortmund accaparrandoselo già a giugno, prima che la sua valutazione iniziasse a lievitare.

TONI KROOS - GERMANIA


Non Boateng, non Ozil, non Gotze e nemmeno Muller. Il giocatore chiave della nazionale tedesca è lui, il regista del Real Madrid. Sa fare tutto: impostare (infallibile nel gioco corto, meraviglioso quando apre il compasso per i lanci lunghi), tappare i buchi, proporsi in avanti. Un centrocampista a 360°, con l'aggiunta di un'eleganza e di una pulizia nei gesti tecnici e nei movimenti che lo rendono una vera gioia per gli occhi.

RENATO SANCHES - PORTOGALLO


Altra sorpresa del torneo, il centrocampista classe '97 già acquistato dal Bayern Monaco. Tecnica di base sopraffina, baricentro basso, personalità da vendere, nessuna paura di provare giocate difficili: il futuro è suo.

MOUSSA SISSOKO - FRANCIA


Una forza della natura, impressionanti le sue progressioni palla al piede, paurosi i suoi recuperi in fase difensiva. Sembra andare ad una velocità doppia rispetto a tutti gli altri: in finale è il più brillante della truppa di Deschamps. L'asta per il gigante del Newcastle è già partita.

GARETH BALE - GALLES


Trascinatore vero, è stato lui l'uomo simbolo della storica cavalcata gallese, all'esordio nella fase finale dell'Europeo e giunta fino alle semifinali. Bale è stato protagonista con gol decisivi nelle prime tre gare (a segno contro Slovacchia, Inghilterra e Russia): nelle gare ad eliminazione diretta non ha più trovato la rete, ma il suo contributo è stato importantissimo: assist per i compagni, sacrificio in fase difensiva, progressioni devastanti. "Top player", come va di moda dire di questi tempi.

ANTOINE GRIEZMANN - FRANCIA


Perde la seconda finale in poco più di un mese: dopo aver soltanto sfiorato la Champions, arriva solamente ad accarezzare il titolo europeo. Il titolo di Mvp del torneo, però, è lui: tutti attendevano Pogba, la stella più brillante dei Bleus è stato il Petit Diable dell'Atletico Madrid. Dribbling, cambi di ritmo, tocchi di classe, ,a soprattutto tanti gol: sei, è lui il capocannoniere dell'Europeo. Unico neo, le occasioni fallite in finale: le sognerà per molto tempo.

NANI - PORTOGALLO


Fino a due settimane orsono Payet sembrava avere un posto assicurato in questa speciale classifica, ma le prestazioni opache in semifinale e finale ci fanno preferire il portoghese: inutile negarlo, Cristiano Ronaldo, in questo torneo, non ha esattamente brillato, e allora premiamo lui, ex compagno di CR7 a Manchester. Per Nani tre gol, compreso quello al Galles in semifinale, e prestazioni sempre positive.

Cinque giocatori per il Portogallo campione, tre per la Francia, uno a testa per Italia, Germania e Galles: formazione a forti tinte lusitane. Si potrebbe obiettare che il Portogallo, pur prendendosi la coppa, raramente ha incantato durante il torneo: senz'altro vero, ma siamo dell'idea che a questi livelli non si vinca mai per caso. Onore a Cristiano Ronaldo e ai suoi compagni, quindi.

[A.D.] - liberopallone.blogspot.it - Riproduzione Riservata

foto nell'ordine it.eurosport.com, it.uefa.com, www.footymatters.com, www.calcionews24.com, www.tuttoeuropei.com, www.goal.com, it.wikipedia.org, www.theguardian.com, www.futboldesdefrancia.com, blog.betclic.com, www.itasportpress.com

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