venerdì 19 agosto 2016

Serie A al via: la nostra griglia di partenza


Siccome domani comincia la serie A, siccome noi di Libero Pallone, come la gran parte degli italiani, aspettiamo questo giorno come fosse un secondo Natale, siccome noi italiani, si sa, siamo un popolo di allenatori e fini intenditori di pallone (almeno fin quando il campo non ci dimostra il contrario) proviamo a dire la nostra sul torneo che sta per iniziare. Il mercato ancora non è finito, molte squadre potrebbero ancora cambiare fisionomia, da qui al 31 agosto, ma proviamo ugualmente a fare qualche previsione su questa serie A 2016-2017 e a stilare la nostra personale griglia di partenza, con il rischio inevitabile di tornarci su a maggio e scoprire che di calcio, no, non ne capiamo proprio nulla.



Davanti a tutti, fin troppo facile, c'è la Juventus. Mercato sensazionale, quasi difficile da credere, quello dei bianconeri. La difesa, già insuperabile così com'era, si è ulteriormente rinforzata: è arrivato Benatia, e poi c'è un Rugani con un anno d'esperienza in più, c'è un Bonucci che all'Europeo ha trovato la sua consacrazione internazionale definitiva. A centrocampo è partito Pogba, ma è arrivato Pjanic, forse un gradino sotto al francese per talento puro, ma comunque un "top player" per la nostra serie A. Dani Alves ha ormai 33 anni, ma, insomma, è pur sempre Dani Alves, Pjaca può essere la sorpresa. Ah, sì, poi c'è anche Higuain. Già. C'è bisogno di aggiungere altro? Squadra sensazionale, vincerà senza patemi questo campionato.


Per il secondo posto potrebbe essere lotta a tre: mettiamo sullo stesso piano Roma, Napoli e Inter. La Roma ha perso Pjanic, ma ha recuperato Strootman, giocatore che può rivelarsi fondamentale. Ottimi anche gli innesti di Fazio, Bruno Peres e Vermaelen, e occhio a Paredes. Il vero valore aggiunto, però, potrebbe essere Spalletti: averlo fin dal ritiro pre-campionato, e non solamente a stagione in corso, potrebbe fare la differenza e permettere alla Roma di...arrivare seconda. No, non crediamo ci saranno sorprese. Discorso analogo per il Napoli: estate caotica quella partenopea, ma gli azzurri possono contare su un allenatore con la A maiuscola che risponde al nome di Maurizio Sarri. Perchè se è vero che Higuain, nella scorsa stagione, ha reso grande il Napoli, è vero altrettanto il contrario: è stato anche il gioco brillante e a tratti travolgente messo a punto dal tecnico toscano ad esaltare le qualità dell'argentino. Il Napoli ha perso il Pipita, ma l'ossatura della squadra è rimasta pressochè intatta ( a meno di partenze eccellenti dell'ultimo minuto): Milik è un ottimo colpo, Gabbiadini può finalmente esplodere, gli azzurri saranno ancora là davanti, anche senza Higuain. Sullo stesso piano di Roma e Napoli, come abbiamo detto, mettiamo l'Inter: l'arrivo di De Boer ha portato una ventata di aria fresca, liberando l'ambiente da quelle tensioni continue che hanno caratterizzato il Mancini-bis. Il mercato, poi, è stato finora di alto livello: sono rimasti i big, sono arrivati ottimi giocatori come Banega e Candreva oltre a pedine affidabili come Erkin e Ansaldi. Se arrivasse anche un difensore da sempre sottovalutato come Garay, i nerazzurri potrebbero davvero fare il definitivo salto di qualità.


Più staccata dal terzetto che insegue l'irraggiungibile Juventus mettiamo la Fiorentina: mercato sottotono, privo finora di grandi squilli, quello viola. Paulo Sousa, però, ha sostanzialmente mantenuto l'ossatura della squadra dello scorso anno, cedendo solamente alcune seconde linee e ritrovando Giuseppe Rossi. La possibile cessione di Borja Valero rappresenta un punto interrogativo, ma se lo spagnolo dovesse rimanere vediamo la Fiorentina al quinto posto, nettamente davanti ad un Milan pieno zeppo di incognite. Un Milan che ad oggi, 19 agosto, attende ancora il grande colpo di mercato: un'enigma l'arrivo di Josè Sosa, spacciato per una sorta di campioncino dai dirigenti rossoneri, autentiche scommesse quelle fatte con Vangioni, Gustavo Gomez e con lo stesso Lapadula. Importante la permanenza di Bacca, ma a centrocampo manca qualità, elemento che Montella attende da questi restanti dodici giorni di calciomercato. Ad oggi, il Milan non sembra in grado di competere per la Champions League, difficile pensare che un eventuale colpo a centrocampo possa cambiare le cose.


A giocarsi un ulteriore posto in Europa League vediamo un terzetto composto da Sassuolo, Lazio e Torino. I neroverdi potrebbero pagare il doppio impegno campionato-coppa, ma nonostante le cessioni di Vrasljko e Sansone hanno mantenuto la struttura della squadra che ha centrato la qualificazione europea, e con l'accesso ai gironi la dirigenza potrebbe concedere un ultimo regalo a Di Francesco in sede di mercato. La Lazio, nonostante il clima di perenne contestazione a Formello e dintorni, è stata protagonista di un buon mercato: si cerca ancora il sostituto di Candreva, ma Jordan Lukaku, Wallace e Immobile sono ottimi innesti per Simone Inzaghi. E gli altri big, da Felipe Anderson a Biglia, passando per Parolo, vanno verso la permanenza in biancoceleste. Il Torino di Mihajlovic, che uscirà ampiamente rivoluzionato da questa sessione di mercato, intriga: il tridente Ljajic, Iago Falque, Belotti, almeno sulla carta, fa sognare. In difesa hanno fatto discutere le partenze di Bruno Peres, Glik e quella ormai certa di Maksimovic, ma va detto che nell'ultima stagione la retroguardia granata è stata tutt'altro che imperforabile: non è detto che i cambiamenti, con gli arrivi di Ajeti, Castan, Rossettini e De Silvestri, siano un male. Con un colpo ben assestato a centrocampo il Torino potrà dire la sua in zona Europa League.


Nel gruppone di metà classifica vediamo bene il Genoa: Juric ha portato entusiasmo, interessanti gli innesti di Ocampos, Veloso e di Simeone junior. Come sempre accade in casa del Grifone, diverse le partenze eccellenti (De Maio, Ansaldi, Suso), ma la base della squadra ci sembra buona. Discorso analogo per il Bologna, che ha salutato Giaccherini ma ha accolto pedine di sicuro valore come Dzemaili, Nagy e Verdi, E poi c'è Donadoni, garanzia di qualità. Interessante l'Atalanta di Gasperini: la Dea ha salutato diversi giocatori importanti come Bellini, Borriello, Diamanti, Paletta, De Roon e Cigarini, ma a Bergamo sono approdati giocatori affidabili come Paloschi e Zukanovic, insieme a scommesse intriganti come Cabezas e Petagna. Per noi, si salverà senza problemi. Conquisterà agevolmente la permanenza in categoria anche il neopromosso Cagliari di Rastelli, che ha mantenuto la struttura della rosa che ha dominato la scorsa serie B aggiungendo innesti importanti: Isla, Padoin, Borriello, Bruno Alves, Ionita. Per i sardi obiettivo salvezza ampiamente alla portata. Chi ogni anno viene dato tra le potenziali retrocesse, ma alla prova dei fatti riesce puntualmente a raggiungere la salvezza senza particolari problemi, è il Chievo, Pochi movimenti di mercato per i clivensi, che hanno preferito puntare sulla continuità: via Bizzarri, rimpiazzato da Sorrentino, via Pepe, sostituito dal giovane Parigini, salutano anche Mattiello e Pinzi. I tifosi gialloblù sognano il colpo Balotelli, ma la squadra di Maran è assolutamente affidabile già così com'è.


Per concludere, il gruppone delle compagini che lotteranno fino all'ultimo per tenersi stretta la serie A. Sulla carta la Sampdoria dovrebbe trovarsi qualche posizione più in su, ma i doriani potrebbero pagare il folle mercato condotto da Ferrero (vedi il caso Castan, arrivato e ripartito nel giro di un mese): sono partiti pezzi pregiati come Soriano, De Silvestri e Fernando, Cassano rimane tutt'ora fuori rosa, sono arrivato buoni giocatori come Bruno Fernandes e Cigarini, ma i blucerchiati rimangono un rebus complicato da decifrare. L'Empoli ha perso pezzi importanti come Tonelli, Paredes e Mario Rui, ma ha mantenuto (per ora) la stella Saponara aggiungendo alla rosa a disposizione di Martusciello una "vecchia volpe" come Gilardino (occhio alla coppia dei "nonnetti" che formerà con Maccarone). I toscani sembrano avere qualcosa in più rispetto alle ultime della compagnia. Stagione che si preannuncia sofferta per l'Udinese per la prima volta dopo dodici anni orfana di Totò Di Natale. Se n'è andato anche Bruno Fernandes, le uniche novità di rilievo sono De Paul e Konè, oltre ad una manciata di scommesse esotiche tipiche dei Pozzo. Come sempre caotica la situazione a Palermo, dove il confermato Ballardini è stato costretto a salutare Vazquez, Sorrentino e Gilardino, colonne della salvezza acciuffata in extremis lo scorso anno. In rosanero sono arrivati diversi giocatori dai nomi impronunciabili e dalle qualità tutte da scoprire: da Nestorovski a Rajkovic, passando per Sallai e Aalesami. Per i siciliani ci sarà da soffrire. Chiudono le altre due neopromosse Pescara e Crotone. Gli abruzzesi hanno perso i protagonisti della promozione Lapadula e Mandragora, accogliendo scommesse interessanti come Cristante e Manaj: per noi sono un gradino sopra al Crotone. I calabresi, a loro volta, hanno perso colonne del miracolo della scorsa stagione come Budimir, Yao e Ricci: gli arrivi dei vari Tonev, Sampirisi e Mazzarani potrebbero non bastare a mister Nicola.

La Serie A secondo noi

1. JUVENTUS
2. ROMA
3. NAPOLI
4. INTER
5. FIORENTINA
6. MILAN
7. LAZIO
8. SASSUOLO
9. TORINO
10. GENOA
11. BOLOGNA
12. ATALANTA
13. CAGLIARI
14. CHIEVO
15. SAMPDORIA
16. EMPOLI
17. UDINESE
18. PALERMO
19. PESCARA
20. CROTONE

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